sabato 28 febbraio 2009

Il Capitano è fuori a pranzo

Oggi niente cavalli. Mi sento stranamente normale. Capisco perché Hemingway aveva bisogno delle corride, gli fornivano una cornice, gli ricordavano dov'era e cos'era. Talvolta ce ne dimentichiamo, a furia di pagare bollette del gas, far cambiare l'olio e via dicendo. La maggior parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchessia. Ne sono scioccati, terrorizzati. E' come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la morte nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella come va ? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto".
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.
Vedete che i cavalli mi servono, altrimenti perdo il senso dell' umorismo. Se c'è una cosa che la morte non può soffrire è che si rida di lei. Una buona risata può fregare qualsiasi handicap. Non rido da tre o quattro settimane. Qualcosa mi sta divorando vivo. Mi gratto, mi giro, mi guardo attorno, cerco di trovarlo. Il Cacciatore è furbo. Uno che non si fa vedere. O forse una.
Il computer deve tornare al negozio. Vi risparmierò i dettagli. Un giorno sui computer ne saprò più dei computer stessi. Ma per il momento questa macchina mi tiene per le palle.
Ci sono due redattori che conosco che ce l' hanno su con i computer. Ho qui queste due lettere che si scagliano contro i computer. Sono rimasto molto sorpreso dalla durezza delle lettere. E dal loro infantilismo. Io so bene che il computer non può scrivere al osto mio. E se potesse, non lo vorrei. Quei due si sono spinti un po' troppo in là. La conclusione è che il computer nuoce allo spirito. Be', come molte altre cose. Ma io sono per le cose utili, se posso scrivere due volte tanto e la qualità rimane la stessa, allora scelgo il computer. Per me scrivere è volare, è accendere un fuoco. Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Quelli là pensano che per avere un'anima devi essere per forza in croce e sanguinare. Ti vogliono mezzo matto, che ti sbavi sul davanti della camicia. Ne ho avuto abbastanza di croci, ne ho le tasche piene. Se riesco a tenermi alla larga dalla croce, ho ancora parecchie cose da dire. Troppe. Che ci vadano loro sulla croce, gli farò le mie congratulazioni. Ma per scriver non basta il dolore, ci vuole uno scrittore.
Comunque, questo lo riporto al negozio e quando i miei redattori vedranno il lavoro scritto a macchina penseranno: "Ah, Bukowski ha ritrovato la sua anima. Questa roba si legge molto meglio".
Be', insomma, cosa faremmo senza i nostri redattori? O meglio, cosa farebbero loro senza di noi?


Tratto da "Il Capitano è fuori a pranzo" di C. Bukowski , Feltrinelli

venerdì 27 febbraio 2009

Immoralità

Tutti gli imbecilli borghesi che pronunciano, continuamente le parole "immoralità, immoralità, moralità dell'arte", mi fanno venire in mente Louise Villedieu, prostituta da cinque franchi, che accompagnandomi una volta al Louvre (...) domandava, dinanzi a quelle statue e a quei quadri immortali, come si potevano esporre pubblicamente simili indecenze.


Charles Baudelaire

Made in Italy?



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Con l'avvento della globalizzazione il mondo intero è cambiato: l'assetto del potere si è sbilanciato notevolmente verso il sud est asiatico e la Cina ne fa da protagonista. I prodotto Made in China e made in "sud est asiatico" popolano ormai ogni settore, persino l'alimentare (pensavate di mangiare pomodori italiani, eh?).
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Per fortuna che c'è il Made in Italy; è sinonimo di innovazione, di ottimo desing, di materiali ricercati e allo stesso tempo pregiati, insomma, il meglio che si possa trovare sul mercato (non a parità di prezzo ovviamente). Tutto il mondo ci invidia...come si fa a non desiderare una Ferrari, i vestiti di Valentino , le mutande di Armani? (Il Kelto??! ,ndr)

Quello che invece voglio sottolineare è questo. Ma siamo sicuri di fidarci quando vediamo scritto "made in italy"? Chi ci da la certezza che sia davvero prodotto in Italia? C'è un comitato o un organizzazione che tutela e certifica il vero e discrimina il falso?
E' possibile che il solito schiavo di turno cinese (o turco o taiwanese) , nella sua fabbrica a Bejiin, dopo aver finito il prodotto abbia attaccato la famigerata targhetta "Made in Italy"? ... Certo che potrebbe farlo, chi glielo vieta? Però si sa' , i cinesi (alcuni) sono molto patriottici e ci tengono a far sapere al mondo intero che il 70% dei prodotti di consumo viene dalla loro patria.

Quello sul quale invece vorrei riflettere è un'altro punto di vista : ma se dei cinesi (o turchi o chicchessia) producesse un prodotto in Italia (con fabbrica in Italia, ma con manodopera straniera altamente non qualificata) allora cosa dovrebbe mettere sulla targhetta a prodotto finito? Made in Italy o Made in xxx* ?

E se i prodotti che fanno non rispettano le norme di sicurezza o non hanno degli standart qualitativi degli del vero made in italy, che si fa? E' l'intero settore che perde credibilità per quei pochi che non rispettano gli standard del vero made in italy (ammesso che sia davvero di qualità)?

Ecco secondo me una soluzione di stampo molto leghista, alla Calderoli :

| Made In Italy ma da un cinese |


:)


*xxx= Stato di provenienza

giovedì 26 febbraio 2009

Lettera aperta al parroco


In questa pagina è contenuta una sarcastica lettera sulle parole della religione e la realtà della vita vissuta.
Don Giovanni è (anzi era ormai) il parroco della mia cittadella Brusaporto ; durante le nostre svariate conversazioni ha affermato che l'Omosessualità, secondo la Bibbia (Lev.18:22)* é un abominio,e non può essere tollerata in alcun caso.

La seguente é una lettera indirizzata a Don Giovanni.

Caro Don Giovanni
le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore. Ho imparato davvero molto dalle sue discussioni, ed ho cercato di dividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò é un abominio. Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

- Vorrei vendere mia figlia come schiava, come sancisce (Esodo 21:7). Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

- Quando sull'altare sacrificale accendo un fuoco e vi ardo un toro, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Lev.1.9). Il problema é con i miei vicini: loro, i blasfemi, sostengono che l'odore non é piacevole. Devo forse percuoterli?

- So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Lev.15: 19-24.).Il problema é come faccio a chiederle questa cosa? Molte donne s'offendono.

- Il Levitico ai versi 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschiche femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere.
Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?

- Un mio vicino insiste per lavorare di Sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?

- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei é considerato un abominio (Lev. 11:10), lo sia meno dell'omosessualità. Non sono affatto d'accordo. Può illuminarci sulla questione?

- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo é espressamente vietato dalla Bibbia (Lev 19:27). In che modo devono esser messi a morte?

- Mio zio possiede una fattoria. E' andato contro Lev. 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. E' proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono,come simpaticamente consiglia Lev 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondere a queste semplici domande. Nell'occasione, la ringrazio ancora per essere così solerte nel ricordare a tutti noi che la parola di Dio é eterna ed immutabile.
Sempre suo.

Un ammiratore devoto.

*= per chi non lo sapesse il Levitico 18:22 recita così: "Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole"

mercoledì 25 febbraio 2009

Dedicato a chicchessia




Qualche giorno fa la mia attenzione è stata attirata da un vistoso cartello che faceva bella mostra di sé nella vetrina di un pretenzioso negozio: «può entrare chiunque – ingresso libero».
Che cosa c’è di tanto strano? Si domanderanno i miei tre lettori. È presto detto: l’uso spudoratamente errato del pronome chiunque. E vediamo il perché.
Chiunque, oltre che un pronome indefinito è anche un pronome relativo. E una legge grammaticale — che non tutti rispettano — stabilisce che un pronome relativo deve mettere in relazione due verbi; deve, cioè, introdurre una proposizione subordinata. Non si può adoperare da solo, vale a dire assoluto.
In parole più semplici il cartello in questione avrebbe dovuto recitare: «chiunque voglia, può entrare». Chiunque, come si può notare, mette in relazione i verbi volere e entrare.
Suggeriamo, quindi, agli amatori del bel parlare e del bello scrivere, di sostituire, in casi di dubbio, chiunque con chicchessia: «può entrare chicchessia». Dedichiamo queste noterelle, per tanto, a chiunque ami la lingua o, meglio, a… chicchessia.

Tratto da http://www.dizionario-italiano.it/linguamadre/articolo.php?art=93

lunedì 16 febbraio 2009

Stuprata da un ignoto, chiede aiuto a un passante

Una giovane donna appare improvvisamente su una strada urlando di essere stata violentata.

Un passante, preoccupato, le chiede chi fosse stato.

- E' stato un marocchino?

- No.

- E' stato un albanese?

- No.

- E' stato uno slavo?

- No.

- Ma allora scusi, è stato forse un italiano?

- Sì!

- Ah, ma allora è una semplice bravata!

domenica 15 febbraio 2009

Religione e 2009





La religione e' la risposta che l'uomo primitivo ha dato a sé stesso quando si poneva la domanda "chi sono? perche' sono qui? E se muoio?".
Ora, direi che di tempo ne e' passato da allora...in teoria avremmo dovuto evolverci e capire che e' tutta una menzogna.

Ma in verita' la gente non vuole vedere la verita',non e' in grado forse di conviverci, preferisce credere ad altro, gli viene piu' facile, ci si vive meglio.
In effetti per taluni avere un appoggio divino permette di superare situazione altrimenti ingestibili diversamente.

Ma tolti i casi (per fortuna) limite, il resto della gente che crede (contro ogni logica e buon senso) nel momento preciso in cui delega ad altri e ad un Dio di cui NESSUNO sa' NIENTE (nessuno di nessuna religione o credo) spegne il cervello.
Male, molto male...e si vede...laddove la religione permea ogni luogo ci si trova a massacrarsi allegramente.
E se tanto tanto provi a dire qualche cosa diventi un infedele...e meriti la morte.

Eppure una cosa che unisce le varie religioni e' il rispetto dell'altro, del diverso, del piu' debole.
Il dialogo,la compassione,il perdono...tutte PAROLE che evidentemente restano senza alcun senso visto cosa la religione ha causato negli anni.
E oggi...chi ancora crede che esista anche solo una religione che abbia veramente a che fare con un "qualcosa" che ha generato il "tutto", ha spento il cervello.
Brutta abitudine umana di delegare agli altri la soluzione dei problemi...la causa degli stessi.

NOI siamo qui, NOI stiamo vivendo sul pianeta e lo stiamo massacrando.
Noi ci stiamo massacrando.
Inutile cercare altrove...noi siamo la CAUSA di cio' che di buono o di cattivo ci accade.

Le nostre scelte hanno un costo...le decisioni una proiezione nell'immediato o lontano futuro, colpiranno noi o i nostri figli.

Basta nascondersi dietro ad un dito...qui la gente deve prendere consapevolezza che siamo noi a remare su questa "barchetta rotonda nell'universo" e se non remiamo bene, affondiamo.

E dal cielo non arriveranno miracoli, al massimo qualche meteorite...

sabato 14 febbraio 2009

Radio Radicale




Breve post per non dimenticare. Qualche anno fa, non so per quale delle solite proteste dei Radicali, la loro radio per un periodo piuttosto lungo andò in onda sotto forma di audiobox 24 ore su 24. Senza nessun tipo di censura. Accendevi la radio a qualsiasi ora e sentivi straparlare di qualunque cosa. Un classico erano gli ultrà che si minacciavano di morte. Ma soprattutto, ovviamente, il bello erano le bestemmie. Tonnellate, valanghe, fiumi di bestemmie, liberamente sparse per l'etere. E nessuno gli diceva niente. Non so perché ma mi sono rimasti impressi soprattutto i romani: telefonavano tantissimo e quasi solo bestemmiavano con rabbia. Sarebbe bello se ancora oggi esistesse qualcosa di simile, e non lo dico solo per i porchidii. In fondo, era una gran bella occasione, un'iniziativa veramente radicale liberale. Bei tempi andati...

venerdì 13 febbraio 2009

S.Valentino





Mi dispiace per tutti gli innamorati (me compreso) ma San Valentino è ormai diventata una festa consumistica, come quasi tutte le feste più blasonate (Vedi Natale, Befana, Carnevale). Ormai si sono persi per strada tutti i valori che una volta rendevano davvero speciali queste feste....


Quello che invece voglio capire è questo: il Natale è perchè Gesù Cristo nasce, la Pasqua perchè Gesù Cristo muore e risorge, ma San Valentino? Non è che c'è in mezzo lo zampino di qualche commerciante cioccolatinaio o di qualche fiorista?
Leggendo Wikipedia non ho trovato niente di particolare riguardo al nesso che c'è tra Valentino e gli innamorati, se non delle leggende medioevali a riguardo.


Tutto questo insomma avvale la mia tesi, per cui IMHO "San Valentino non è più la festa degli innamorati... E' la festa dei commercianti"

martedì 10 febbraio 2009

E' Finita




Finalmente ha finito di soffrire dopo 17 anni di "non vita" . Pace all'anima sua.

domenica 8 febbraio 2009

Vaticano e democrazia

In attesa di assistere alle preghierine che la Lega dovrà rivolgere a Santo Silvio per vedere sul territorio il federalismo, il Vaticano annuncia che dal prossimo anno si fa da sé. Niente più leggi italiane nell’hinterland di San Pietro.

Beata sempre sia, quindi, la democrazia. Quel pacchetto di società civile che se adottato prevede l’indipendenza delle menti. Se io non voglio condividere le tue idee, tu non sei obbligato a far rispettare le mie.