martedì 2 giugno 2009

Donne Italiane (Il topos)

Le donne italiane dimostrano un caratteristico egoismo di sentimenti assolutamente non riscontrabile, ad esempio, nelle anglosassoni senza che questo sia al contempo controbilanciato dall'apertura di modi tipico delle altre donne latine. Il particolare egoismo delle italiane si manifesta nel tentativo - costante - di instaurare rapporti che apparentemente siano più che di amicizia, rapporti, apparentemente, "speciali", che illudono l'ingenuo contraente uomo sulla potenziale prospettiva sentimentale di un tale atteggiamento. La donna italiana non intende legarsi sentimentalmente infatti, preferisce - schiava di una cultura cattolica e castrante - esercitare il suo potere succhiando linfa sentimentale maschile senza offrire nulla in cambio. Si innescano così rapporto squilibrati "che non si sono mai visti essere in vero" (ovvero, che non esistono, se non a contatto con queste persone), in cui all'amore illuso e alla disponibilità della parte maschile si reagisce con calcoli di interesse ed egoismo. I rapporti a volte possono essere di natura pseudo-sentimentale quando la donna italiana (è giusto circoscrivere queste affermazioni - basate su una massiccia conoscenza empirica - alle italiane di età compresa tra i 20 e i 30 anni) fidanzata da tempo non rinuncia alla vecchia - apparentemente logora - relazione, e pur apparendo evidentemente attratta dal nuovo potenziale partner è in grado con atteggiamenti falsamente (e solo parzialmente o non sufficientemente) accondiscendenti di far apparire aperta la possibilità di futuri sviluppi che in realtà ha già deciso non realisticamente praticabili (per vigliaccheria, evidentemente). Questi atteggiamenti fanno maturare nell'uomo italiano sentimenti di misogina assolutamente sbagliati, questo genere di comportamenti non sono infatti comuni alle donne di altre genie, capaci, con semplicità di concedersi o di non farlo, senza cercare un controllo psico-sentimentale odioso egoista e ingiusto nei confronti dell'altro sesso. Appaiono molto in difficoltà a contatto con la disinvoltura delle anglosassoni le italiane e, per esempio a Londra, non possono che ripetere quanto queste siano "puttane", evidentemente invidiose e infuriate dal confronto con donne dall'atteggiamento più immediato che mostra chiaramente quanto siano accessori e crudeli la loro chiusura e mancanza di sincera disponibilità sentimentale.

giovedì 16 aprile 2009

Michele Serra

Non è per contraddire Barack Obama, ma "il Paese dove tutto è possibile" non sono gli Usa. È l'Italia. Dove è possibile che il capogruppo del partito di maggioranza commenti l'elezione di Obama dicendo che fa contenta Al Qaeda. È possibile che il leader di un altro partito di governo abbia definito "bingo bongo" gli africani. È possibile che un altro autorevole leader di quel partito abbia definito "culattoni" gli omosessuali. È possibile che un sindaco del Nord inviti a trattare gli immigrati come "leprotti", a fucilate. È possibile che Marcello Dell'Utri (interdetto dai pubblici uffici, e però senatore della Repubblica: è possibile anche questo) ammonisca le giornaliste del Tg3 perché abbassano il morale della Nazione. È possibile che il premier, proprietario di televisioni, nel pieno del suo ruolo istituzionale inviti gli imprenditori a non destinare investimenti pubblicitari ai suoi concorrenti. È possibile che, in piena crisi finanziaria, lo stesso premier esorti ad acquistare azioni indicandone il nome. È possibile che una trasmissione della televisione pubblica sia oggetto di una spedizione punitiva di squadristi. È possibile che un ex presidente della Repubblica rievochi la violenza e gli intrighi di Stato come metodo repressivo delle manifestazioni studentesche. E sono possibili mille altre di queste meraviglie, nel solo vero paese dove veramente tutto è possibile. Così possibile che si è già avverato.

(Michele Serra)

martedì 7 aprile 2009

Povero Ben

"Chi è disposto a farsi togliere alcune libertà essenziali per ottenere un piccolo, temporaneo senso di sicurezza non merita né libertà né sicurezza"

Benjamin Franklin, 11 novembre 1755
(millesettecentocinquantacinque)

Non parliamo più male della Cina

La Cina è meglio di noi. Loro non dicono nella costituzione che sono democratici. Almeno sono coerenti.


Non parliamo più male della Cina, non ne abbiamo più il diritto...

giovedì 12 marzo 2009

Il Carroccio? Nato in Calabria

Una lista civica con quel simbolo debutto' a Lamezia Terme negli anni '70
Il Carroccio, simbolo del partito della Lega, e' nato in Calabria negli anni '70. E precisamente a Lamezia che, a quel tempo, era fresca di unificazione per il congiungersi delle citta' di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia. Artefice di quell'intuizione fu il senatore lametino Arturo Perugini.


//continua//

mercoledì 11 marzo 2009

Libertà dei blogger, libertà di espressione

In risposta a http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=334789

"Come ricostruisce la sentenza di Piazza Cavour, alcune delle frasi incriminate, oltre ad avere offeso la religione cattolica mediante il vilipendio dei suoi fedeli e dei suoi ministri "avevano travalicato limiti del buon costume alludendo espressamente a pratiche pedofile dei sacerdoti per diffondere il 'sacro seme del Cattolicesimo'". Inutile il ricorso dell’Aduc in Cassazione che tra l’altro ha contestato l’illegittimità del sequestro preventivo delle pagine web perchè l’offesa ad una confessione religiosa non è contraria al buon costume. Piazza Cavour ha respinto il ricorso e ha ricordato che "gli interventi dei partecipanti al forum on line non possono essere fatti rientrare nell’ambito della nozione di stampa". Questo perché "si tratta di una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero, rendendolo visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati ad accedere al forum, ma non per questo il forum resta sottoposto alle regole e agli obblighi cui è soggetta la stampa".


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Mmmh, offese ad una divinità soprannaturale onnipotente? Ma cribbio, che bisogno c'è dell'intervento della magistratura? Una divinità onnipotente può farsi giustizia da sola! Un bel fulmine che brucia l'hard disk blasfemo...

Certo, bisogna dire che queste divinità non si fanno mai vedere di persona, e neppure per tramite di qualche prodigioso evento... Insomma a quanto pare si comportano esattamente come se non esistessero affatto, ma via, sono dettagli...



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Piccola precisazione per i fanatici religiosi:

La divinita' in questione non ha mai dato mandato ad alcuno di difenderla, e ha detto di porgere l'altra guancia...
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ps

Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione*.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.



"ogni altro mezzo di diffusione" include Internet.

sabato 28 febbraio 2009

Il Capitano è fuori a pranzo

Oggi niente cavalli. Mi sento stranamente normale. Capisco perché Hemingway aveva bisogno delle corride, gli fornivano una cornice, gli ricordavano dov'era e cos'era. Talvolta ce ne dimentichiamo, a furia di pagare bollette del gas, far cambiare l'olio e via dicendo. La maggior parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchessia. Ne sono scioccati, terrorizzati. E' come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la morte nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella come va ? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto".
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.
Vedete che i cavalli mi servono, altrimenti perdo il senso dell' umorismo. Se c'è una cosa che la morte non può soffrire è che si rida di lei. Una buona risata può fregare qualsiasi handicap. Non rido da tre o quattro settimane. Qualcosa mi sta divorando vivo. Mi gratto, mi giro, mi guardo attorno, cerco di trovarlo. Il Cacciatore è furbo. Uno che non si fa vedere. O forse una.
Il computer deve tornare al negozio. Vi risparmierò i dettagli. Un giorno sui computer ne saprò più dei computer stessi. Ma per il momento questa macchina mi tiene per le palle.
Ci sono due redattori che conosco che ce l' hanno su con i computer. Ho qui queste due lettere che si scagliano contro i computer. Sono rimasto molto sorpreso dalla durezza delle lettere. E dal loro infantilismo. Io so bene che il computer non può scrivere al osto mio. E se potesse, non lo vorrei. Quei due si sono spinti un po' troppo in là. La conclusione è che il computer nuoce allo spirito. Be', come molte altre cose. Ma io sono per le cose utili, se posso scrivere due volte tanto e la qualità rimane la stessa, allora scelgo il computer. Per me scrivere è volare, è accendere un fuoco. Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Quelli là pensano che per avere un'anima devi essere per forza in croce e sanguinare. Ti vogliono mezzo matto, che ti sbavi sul davanti della camicia. Ne ho avuto abbastanza di croci, ne ho le tasche piene. Se riesco a tenermi alla larga dalla croce, ho ancora parecchie cose da dire. Troppe. Che ci vadano loro sulla croce, gli farò le mie congratulazioni. Ma per scriver non basta il dolore, ci vuole uno scrittore.
Comunque, questo lo riporto al negozio e quando i miei redattori vedranno il lavoro scritto a macchina penseranno: "Ah, Bukowski ha ritrovato la sua anima. Questa roba si legge molto meglio".
Be', insomma, cosa faremmo senza i nostri redattori? O meglio, cosa farebbero loro senza di noi?


Tratto da "Il Capitano è fuori a pranzo" di C. Bukowski , Feltrinelli

venerdì 27 febbraio 2009

Immoralità

Tutti gli imbecilli borghesi che pronunciano, continuamente le parole "immoralità, immoralità, moralità dell'arte", mi fanno venire in mente Louise Villedieu, prostituta da cinque franchi, che accompagnandomi una volta al Louvre (...) domandava, dinanzi a quelle statue e a quei quadri immortali, come si potevano esporre pubblicamente simili indecenze.


Charles Baudelaire

Made in Italy?



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Con l'avvento della globalizzazione il mondo intero è cambiato: l'assetto del potere si è sbilanciato notevolmente verso il sud est asiatico e la Cina ne fa da protagonista. I prodotto Made in China e made in "sud est asiatico" popolano ormai ogni settore, persino l'alimentare (pensavate di mangiare pomodori italiani, eh?).
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Per fortuna che c'è il Made in Italy; è sinonimo di innovazione, di ottimo desing, di materiali ricercati e allo stesso tempo pregiati, insomma, il meglio che si possa trovare sul mercato (non a parità di prezzo ovviamente). Tutto il mondo ci invidia...come si fa a non desiderare una Ferrari, i vestiti di Valentino , le mutande di Armani? (Il Kelto??! ,ndr)

Quello che invece voglio sottolineare è questo. Ma siamo sicuri di fidarci quando vediamo scritto "made in italy"? Chi ci da la certezza che sia davvero prodotto in Italia? C'è un comitato o un organizzazione che tutela e certifica il vero e discrimina il falso?
E' possibile che il solito schiavo di turno cinese (o turco o taiwanese) , nella sua fabbrica a Bejiin, dopo aver finito il prodotto abbia attaccato la famigerata targhetta "Made in Italy"? ... Certo che potrebbe farlo, chi glielo vieta? Però si sa' , i cinesi (alcuni) sono molto patriottici e ci tengono a far sapere al mondo intero che il 70% dei prodotti di consumo viene dalla loro patria.

Quello sul quale invece vorrei riflettere è un'altro punto di vista : ma se dei cinesi (o turchi o chicchessia) producesse un prodotto in Italia (con fabbrica in Italia, ma con manodopera straniera altamente non qualificata) allora cosa dovrebbe mettere sulla targhetta a prodotto finito? Made in Italy o Made in xxx* ?

E se i prodotti che fanno non rispettano le norme di sicurezza o non hanno degli standart qualitativi degli del vero made in italy, che si fa? E' l'intero settore che perde credibilità per quei pochi che non rispettano gli standard del vero made in italy (ammesso che sia davvero di qualità)?

Ecco secondo me una soluzione di stampo molto leghista, alla Calderoli :

| Made In Italy ma da un cinese |


:)


*xxx= Stato di provenienza

giovedì 26 febbraio 2009

Lettera aperta al parroco


In questa pagina è contenuta una sarcastica lettera sulle parole della religione e la realtà della vita vissuta.
Don Giovanni è (anzi era ormai) il parroco della mia cittadella Brusaporto ; durante le nostre svariate conversazioni ha affermato che l'Omosessualità, secondo la Bibbia (Lev.18:22)* é un abominio,e non può essere tollerata in alcun caso.

La seguente é una lettera indirizzata a Don Giovanni.

Caro Don Giovanni
le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore. Ho imparato davvero molto dalle sue discussioni, ed ho cercato di dividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò é un abominio. Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

- Vorrei vendere mia figlia come schiava, come sancisce (Esodo 21:7). Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

- Quando sull'altare sacrificale accendo un fuoco e vi ardo un toro, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Lev.1.9). Il problema é con i miei vicini: loro, i blasfemi, sostengono che l'odore non é piacevole. Devo forse percuoterli?

- So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Lev.15: 19-24.).Il problema é come faccio a chiederle questa cosa? Molte donne s'offendono.

- Il Levitico ai versi 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschiche femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere.
Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?

- Un mio vicino insiste per lavorare di Sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?

- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei é considerato un abominio (Lev. 11:10), lo sia meno dell'omosessualità. Non sono affatto d'accordo. Può illuminarci sulla questione?

- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo é espressamente vietato dalla Bibbia (Lev 19:27). In che modo devono esser messi a morte?

- Mio zio possiede una fattoria. E' andato contro Lev. 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. E' proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono,come simpaticamente consiglia Lev 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondere a queste semplici domande. Nell'occasione, la ringrazio ancora per essere così solerte nel ricordare a tutti noi che la parola di Dio é eterna ed immutabile.
Sempre suo.

Un ammiratore devoto.

*= per chi non lo sapesse il Levitico 18:22 recita così: "Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole"

mercoledì 25 febbraio 2009

Dedicato a chicchessia




Qualche giorno fa la mia attenzione è stata attirata da un vistoso cartello che faceva bella mostra di sé nella vetrina di un pretenzioso negozio: «può entrare chiunque – ingresso libero».
Che cosa c’è di tanto strano? Si domanderanno i miei tre lettori. È presto detto: l’uso spudoratamente errato del pronome chiunque. E vediamo il perché.
Chiunque, oltre che un pronome indefinito è anche un pronome relativo. E una legge grammaticale — che non tutti rispettano — stabilisce che un pronome relativo deve mettere in relazione due verbi; deve, cioè, introdurre una proposizione subordinata. Non si può adoperare da solo, vale a dire assoluto.
In parole più semplici il cartello in questione avrebbe dovuto recitare: «chiunque voglia, può entrare». Chiunque, come si può notare, mette in relazione i verbi volere e entrare.
Suggeriamo, quindi, agli amatori del bel parlare e del bello scrivere, di sostituire, in casi di dubbio, chiunque con chicchessia: «può entrare chicchessia». Dedichiamo queste noterelle, per tanto, a chiunque ami la lingua o, meglio, a… chicchessia.

Tratto da http://www.dizionario-italiano.it/linguamadre/articolo.php?art=93

lunedì 16 febbraio 2009

Stuprata da un ignoto, chiede aiuto a un passante

Una giovane donna appare improvvisamente su una strada urlando di essere stata violentata.

Un passante, preoccupato, le chiede chi fosse stato.

- E' stato un marocchino?

- No.

- E' stato un albanese?

- No.

- E' stato uno slavo?

- No.

- Ma allora scusi, è stato forse un italiano?

- Sì!

- Ah, ma allora è una semplice bravata!

domenica 15 febbraio 2009

Religione e 2009





La religione e' la risposta che l'uomo primitivo ha dato a sé stesso quando si poneva la domanda "chi sono? perche' sono qui? E se muoio?".
Ora, direi che di tempo ne e' passato da allora...in teoria avremmo dovuto evolverci e capire che e' tutta una menzogna.

Ma in verita' la gente non vuole vedere la verita',non e' in grado forse di conviverci, preferisce credere ad altro, gli viene piu' facile, ci si vive meglio.
In effetti per taluni avere un appoggio divino permette di superare situazione altrimenti ingestibili diversamente.

Ma tolti i casi (per fortuna) limite, il resto della gente che crede (contro ogni logica e buon senso) nel momento preciso in cui delega ad altri e ad un Dio di cui NESSUNO sa' NIENTE (nessuno di nessuna religione o credo) spegne il cervello.
Male, molto male...e si vede...laddove la religione permea ogni luogo ci si trova a massacrarsi allegramente.
E se tanto tanto provi a dire qualche cosa diventi un infedele...e meriti la morte.

Eppure una cosa che unisce le varie religioni e' il rispetto dell'altro, del diverso, del piu' debole.
Il dialogo,la compassione,il perdono...tutte PAROLE che evidentemente restano senza alcun senso visto cosa la religione ha causato negli anni.
E oggi...chi ancora crede che esista anche solo una religione che abbia veramente a che fare con un "qualcosa" che ha generato il "tutto", ha spento il cervello.
Brutta abitudine umana di delegare agli altri la soluzione dei problemi...la causa degli stessi.

NOI siamo qui, NOI stiamo vivendo sul pianeta e lo stiamo massacrando.
Noi ci stiamo massacrando.
Inutile cercare altrove...noi siamo la CAUSA di cio' che di buono o di cattivo ci accade.

Le nostre scelte hanno un costo...le decisioni una proiezione nell'immediato o lontano futuro, colpiranno noi o i nostri figli.

Basta nascondersi dietro ad un dito...qui la gente deve prendere consapevolezza che siamo noi a remare su questa "barchetta rotonda nell'universo" e se non remiamo bene, affondiamo.

E dal cielo non arriveranno miracoli, al massimo qualche meteorite...

sabato 14 febbraio 2009

Radio Radicale




Breve post per non dimenticare. Qualche anno fa, non so per quale delle solite proteste dei Radicali, la loro radio per un periodo piuttosto lungo andò in onda sotto forma di audiobox 24 ore su 24. Senza nessun tipo di censura. Accendevi la radio a qualsiasi ora e sentivi straparlare di qualunque cosa. Un classico erano gli ultrà che si minacciavano di morte. Ma soprattutto, ovviamente, il bello erano le bestemmie. Tonnellate, valanghe, fiumi di bestemmie, liberamente sparse per l'etere. E nessuno gli diceva niente. Non so perché ma mi sono rimasti impressi soprattutto i romani: telefonavano tantissimo e quasi solo bestemmiavano con rabbia. Sarebbe bello se ancora oggi esistesse qualcosa di simile, e non lo dico solo per i porchidii. In fondo, era una gran bella occasione, un'iniziativa veramente radicale liberale. Bei tempi andati...

venerdì 13 febbraio 2009

S.Valentino





Mi dispiace per tutti gli innamorati (me compreso) ma San Valentino è ormai diventata una festa consumistica, come quasi tutte le feste più blasonate (Vedi Natale, Befana, Carnevale). Ormai si sono persi per strada tutti i valori che una volta rendevano davvero speciali queste feste....


Quello che invece voglio capire è questo: il Natale è perchè Gesù Cristo nasce, la Pasqua perchè Gesù Cristo muore e risorge, ma San Valentino? Non è che c'è in mezzo lo zampino di qualche commerciante cioccolatinaio o di qualche fiorista?
Leggendo Wikipedia non ho trovato niente di particolare riguardo al nesso che c'è tra Valentino e gli innamorati, se non delle leggende medioevali a riguardo.


Tutto questo insomma avvale la mia tesi, per cui IMHO "San Valentino non è più la festa degli innamorati... E' la festa dei commercianti"

martedì 10 febbraio 2009

E' Finita




Finalmente ha finito di soffrire dopo 17 anni di "non vita" . Pace all'anima sua.

domenica 8 febbraio 2009

Vaticano e democrazia

In attesa di assistere alle preghierine che la Lega dovrà rivolgere a Santo Silvio per vedere sul territorio il federalismo, il Vaticano annuncia che dal prossimo anno si fa da sé. Niente più leggi italiane nell’hinterland di San Pietro.

Beata sempre sia, quindi, la democrazia. Quel pacchetto di società civile che se adottato prevede l’indipendenza delle menti. Se io non voglio condividere le tue idee, tu non sei obbligato a far rispettare le mie.

domenica 18 gennaio 2009

Preti Pedofili: Il Videogioco

Ancora una volta il clero è al centro delle polemiche per gli abusi ai danni dei minori. Il Vaticano ha creato una task force per garantire l’impunità dei preti pederasti. Assumi il comando delle operazioni pretofile: consolida l’omertà, insabbia le indagini, contieni lo scandalo finché l’attenzione mediatica non sarà calata. Non lasciare che la giustizia secolare si intrometta negli affari della Chiesa!“.

Queste le istruzioni per l’uso di Operazione Pretofilia, il videogame satirico realizzato da La Mollindustria, collettivo milanese famoso anche fuori dall’Italia per la sua originale forma di attivismo videoludico.

Ispirato al documentario della Bbc Sex Crimes and The Vatican - che tanto scalpore aveva fatto già quando Anno Zero di Michele Santoro aveva deciso di mandarlo in onda in prima serata, il 31 maggio scorso - nel giro di due settimane Operazione Pretofilia ha scatenato un polverone di polemiche: pubblicato il 23 giugno (stessa data del contestatissimo Boy Love Day, la giornata dell’orgoglio pedofilo), è stato prima rimosso e poi è tornato online.
Nel mezzo c’è stato di tutto e di più: un’interpellanza urgente di Luca Volonté alla Camera; la mobilitazione dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto; il governo che decide di allertare la Polizia Postale in nome della legge 38/2006; l’Avvenire che ricollega il videogioco allo spettacolo (saltato) “La Madonna piange sperma” e parla di “una strategia perseguita scientificamente e con ogni mezzo per distruggere dalle fondamenta la civiltà e la fede cattolica”; gli ideatori che, sotto pressione, ritirano il gioco dal sito “nella speranza che la macchina poliziesca si possa ancora arrestare”.

Tutto ciò mentre nella blogosfera crescono le proteste indignate per questa nuova “caccia alle streghe” e, grazie al passaparola, proliferano i siti mirror che permettono di scaricare comunque il videogioco. Tra questi c’era anche www.lucavolonte.eu, sito clonato dalle pagine web del parlamentare Udc e poi sequestrato dalla polizia postale. Un’iniziativa di “image-guerrilla” messa in campo da Les Liens Invisibles allo scopo di aumentare il “ranking della rivolta, opponendo la visibilità degli oscurati a quelle delle forze oscurantiste”.
Di qui la reazione della Lega Cattolica Anti-diffamazione che esprime sostegno morale “ad uno dei pochi politici che ha sempre difeso con coraggio i Cattolici” e annuncia una querela a Paolo Pedricini di Molleindustria per un’intervista a Liberation in cui paragonava la Chiesa italiana alla mafia.

Alla fine, Operazione Pretofilia è tornato online con alcune scene sfocate: è bastato trasferirlo su un server localizzato negli Stati Uniti, paese in cui i contenuti del videogioco non sono considerati illegali. Secondo alcuni esperti anche in Italia non c’erano gli estremi per una violazione della legge. Restano comunque aperte tutta una serie di domande: un videogioco satirico può costituire reato d’opinione o istigazione alla pedofilia? Basteranno mai le leggi (e le polemiche) nazionali a regolamentare una piattaforma globale e virale come Internet? E, soprattutto, anche in Italia sta prendendo piede la censura online?

Segretario



E' giovanissim
o
il nuovo
"segretario
particolare"
di Benedetto XVI


Riserbo piu' assoluto sul nome del

nuovo fortunato prescelto dal Papa.
A chi gli chiedeva spiegazioni il
Santo Padre ha risposto:
"Penzate alla Madonna, e nain guardate!"